In occasione della fine dell’anno che ha celebrato il cinquecentesimo anniversario della scomparsa di Raffaello, Haltadefinizione, in collaborazione con l’Accademia Carrara rende disponibile in gigapixel il San Sebastiano, capolavoro giovanile dell’artista urbinate conservato nella sede museale di Bergamo.
Grazie a una tecnica fotografica ad altissima risoluzione, l’immagine è stata acquisita in modo che ogni singolo dettaglio possa essere ingrandito mediante il visore multimediale: particolari invisibili a occhio nudo saranno così visibili a tutti.
L’acquisizione in gigapixel, che testimonia il legame tra arte e tecnologia, ha una duplice finalità: da un lato rende possibile monitorare lo stato di conservazione delle opere attraverso campagne di acquisizione a determinati intervalli di tempo, e dall’altro permette alla collettività di accedere ai capolavori in modo inedito, con immagini in altissima definizione e strumenti innovativi per le attività di didattica a distanza e di visita virtuale.
San Sebastiano è uno dei più significativi capolavori dell’Accademia Carrara. Raffaello ha raffigurato il santo con un’insolita iconografia: è qui ritratto a mezzo busto avvolto da eleganti vesti decorate, con un viso che esprime immensa dolcezza.
Fino ai primi dell’Ottocento non si avevano tracce del dipinto, quando il San Sebastiano cominciò a circolare in diverse collezioni private lombarde; giunse all’Accademia Carrara nel 1866. L’opera appartiene al periodo giovanile di Raffaello: sono infatti ben evidenti le influenze del Perugino, così come è ben visibile il richiamo a Pinturicchio nella raffigurazione dei preziosi ornamenti delle vesti, rappresentati con minuzia di dettaglio. La critica data l’opera intorno al 1503, appena posteriore alla Pala Baronci (1500-1501), la prima opera commissionata a Raffaello a soli diciassette anni, e lo Sposalizio della Vergine del 1504, il capolavoro che segna definitivamente la maturità dell’urbinate, disponibile nella galleria virtuale di Haltadefinizione. L’opera è caratterizzata da una straordinaria finezza nell’esecuzione e da una grande capacità nella gradazione della luce. Venne realizzata per la devozione privata di un raffinato committente: ecco perché il santo è raffigurato in un’interpretazione aristocratica dell’iconografia.
“Siamo entusiasti di rendere fruibile sul portale di Haltadefinizione una delle opere più importanti della collezione dell’Accademia Carrara in questo momento di chiusura prolungata causa Covid. L’altissima definizione è attualmente l’unica modalità di visione digitale che consente di poter apprezzare l’opera in tutti i suoi particolari, e sopperisce all’impossibilità dei visitatori di godere dell’originale dal vivo” racconta Luca Ponzio, founder di Haltadefinizione, “al giorno d’oggi gli archivi digitali in altissima definizione sono una risorsa straordinaria per i nostri musei, grazie ai quali si aprono infinite possibilità di valorizzazione e fruizione del patrimonio artistico”.
“Un museo deve essere curioso e cercare le diverse opportunità per rendere il proprio patrimonio disponibile a un pubblico vasto” aggiunge Gianpietro Bonaldi, responsabile operativo Accademia Carrara Bergamo. “La tecnologia è un’opportunità, un veicolo col quale avventurarsi in viaggi sempre nuovi. In questo caso, il viaggio consentirà di entrare nei dettagli più nascosti di un capolavoro dell’arte come il San Sebastiano, avvicinandosi alla magia e al genio di Raffaello”.
Nell’immagine, il San Sebastiano di Haltadefinizione
Il San Sebastiano di Raffaello in gigapixel per apprezzare i più piccoli dettagli |